La realtà aumentata diversi anni fa poteva essere associata ad una immaginaria visione del futuro fuori dalla realtà. Oggi, invece, grazie alla ricerca e allo sviluppo di nuove tecnologie possiamo affermare che la realtà aumentata esiste ed è presente in tanti campi, come, ad esempio, quello del gaming, ma persino in ambiti professionali (industriale e sanitario).
Che cos’è la realtà aumentata?
La realtà aumentata è una tecnologia che, con l’ausilio di specifici strumenti digitali, consente di interagire con l’ambiente esterno.
Con tali strumenti è, quindi, possibile incrementare e migliorare le azioni che vengono eseguite quotidianamente, attraverso l’interazione uomo-tecnologia. Il surplus che ci viene consegnato dalla realtà aumentata è quello legato all’arricchimento delle percezioni umane che vengono elaborate dai sistemi digitali.
La realtà aumentata per far si che possa essere sfruttata dev’essere elaborata tramite software appositamente studiati e progetti che consentano di dar vita a quelle informazioni che l’essere umano non è in grado sviluppare. L’uomo fa uso dei classici cinque sensi, i quali, una volta elaborati dai software per la realtà aumentata, potranno essere migliorati attraverso una visualizzazione più approfondita e dettagliata dell’ambiente in cui viene applicata.
In sostanza, con la realtà aumentata è possibile incrementare la percezione dei suoni, migliorare la vista e trasmettere comandi a distanza mediante l’ausilio di dispositivi digitali, come pc, tablet e smartphone.
Come nasce la realtà aumentata
La costante ricerca e sviluppo sono alla base della nascita della realtà aumentata, la quale trova ingresso in diversi ambiti, tra i quali quello della medicina, in campo militare e industriale.
In campo militare l’uso primario che viene fatto della realtà aumentata è da ricondurre alle esercitazioni e alle missioni che devono essere portate a termine dai piloti di aerei: gli HUD (Head Un Display), sono strumenti tecnologici che permettono ai piloti di ricevere informazioni aggiuntive circa la zona che stanno sorvolando, come le distanze, l’inclinazione dell’aereo, l’altitudine e tante altre informazioni importanti per portare a termine il compito loro affidatogli.
È possibile sostenere che la tecnologia relativa alla realtà aumentata sia stata resa pubblica a partire dall’anno 2009, attraverso il software Layar studiato per sfruttare le tecnologie di realtà aumentate.
Layar è un browser sviluppato per dispositivi mobile al fine di svolgere diverse ricerche avanzate, il cui utilizzo è possibile solo se il dispositivo su cui è installato è dotato di fotocamera, GPS con bussola e accelerometro: strumenti, questi ultimi, che permettono di assumere informazioni sui punti di interesse nelle vicinanze del dispositivo.
Negli ultimi anni, sono state sviluppate tecnologie specifiche che hanno portato alla realizzazione di applicazioni riconducibili alla realtà aumentata anche per i dispositivi Android, Apple e Windows attraverso i quali è possibile ottenere informazioni legate soprattutto alle località che si desidera visitare, ma anche per funzioni più “banali” come quelle per ritrovare facilmente l’automobile parcheggiata in un parcheggio di ampie dimensioni, oppure le applicazioni di gaming studiate per ricercare i personaggi inventati “nascosti” in giro per la città.
Gli strumenti utilizzati per la realtà aumentata
Gli strumenti conosciuti dalla maggior parte delle persone che, forse per via della massiccia campagna pubblicitaria cui sono stati sottoposti, possano far pensare alla realtà aumentata sono senza ombra di dubbio i Google Glass.
I Google Glass sono degli occhiali dotati di tecnologia capace di offrire esperienze di realtà aumentata; inizialmente sono stati sottoposti ad una serie di sperimentazioni, poi una volta ottenuto il risultato sperato sono stati immessi sul mercato, riscontrando un grandissimo successo sia in ambito privato, che professionale.
Alcuni strumenti relativi alla realtà aumentata si trovano ancora in fase di sviluppo, altri ancora, invece, riguardano progetti chiusi, non destinati al pubblico, come avvenne all’inizio anche per i Google Glass, inizialmente pensati solo per un campo di applicazioni ristretto.
Google non è stata l’unica società a porre in essere un progetto di realtà aumentata, persino Windows ha creato un team dedicato a un progetto di realtà aumentata con l’obiettivo di migliorare le informazioni che vengono trasmesse dai display dei dispositivi.
La tecnologia di Windows è quella delle HoloLens di Microsoft basata sulla realizzazione degli ologrammi: immagini tridimensionali.
HoloLens di Microsoft sono dotati di un visore progettato e realizzato in collaborazione con la NASA, software opensource, finalizzato ad accogliere chiunque abbia voglia di contribuire al miglioramento delle potenzialità di questa tecnologia.
Ma non è tutto, oltre a Google e a Microsoft, anche Sony si è dedicata ad un progetto analogo, proponendo gli Smart Eye Glass, dal design essenziale e semplice, aventi funzionalità piuttosto simili ai suoi due concorrenti.
Con gli Smart Eye Glass è possibile collegarsi ai dispositivi mobile tramite connettività WiFi o Bluetooth, al fine di ottenere tutte le informazioni riguardanti l’ambiente circostante (ristoranti, bar, musei, locali, indirizzi, POI, ecc.).
Oltre alle indicazioni relative all’ambiente circostante, gli strumenti impiegati per la realtà aumentata possono essere in grado di effettuare traduzioni in tempo reale, oppure di elaborare dati statistici o qualsiasi altra informazione su eventi sportivi o culturali e persino interagire con videogame collegabili alla realtà aumentata.
Negli anni 2010-2011, dopo gli occhiali, è stata la volta delle lenti a contatto, progetto ancora in via di sviluppo: attualmente il progetto è seguito da ricercatori e informatici dell’esercito americano.
Ma non è tutto, sempre in fase di sviluppo vi sono i display pensati per proiettare le immagini direttamente sulla retina dell’occhio umano, i quali apporterebbero una svolta epocale per coloro i quali risultano affetti da gravi patologie al sistema visivo, permettendo una visualizzazione delle immagini precisa e reale.
Quanti tipi di realtà aumentata esistono?
La realtà aumentata abbiamo detto che è riconducibile a una tecnologia informatica sviluppata per aumentare la percezione delle informazioni relative all’ambiente in cui viene applicata.
È necessario sapere che in relazione alla realtà aumentata, attualmente, abbiamo a disposizione due differenti tecnologie: 1) specifica per dispositivi mobile; 2) dedicata unicamente a strumenti più solidi come i computer.
La realtà aumentata studiata per i dispositivi mobile coinvolge un ampio pubblico, questo perché sempre più persone sono dotate di almeno un dispositivo in grado di collegarle alla rete internet: in questo caso la realtà aumentata viaggia attraverso la comunicazione e il marketing.
I dispositivi mobile, quasi tutti, dotati di fotocamera, GPS, bussola e accelerometro sono in grado di assumere una serie di informazioni inerenti soprattutto all’area in cui vengono utilizzati, pertanto, sono in gradi di ampliare le informazioni percepibili dai cinque sensi umani, sovrapponendosi agli stessi (per esempio, fornendo informazioni circa l’interno di un negozio da noi non ancora visitato).
La seconda tipologia di realtà aumentata è sviluppata per essere elaborata dai computer, i quali attraverso specifici software riconoscono disegni in bianco e nero elaborati da marcatori appositamente studiati per la realizzazione di contenuti multimediali, come i filmati e le immagini.
Quest’ultima tecnologia è stata utilizzata dalla Pepsi Max, in un suo spot realizzato in Inghilterra nell’anno 2014.
Correlazione tra realtà aumentata e intelligenza artificiale
La realtà aumentata senza l’intelligenza artificiale non potrebbe esistere.
Infatti, per far si che l’interazione tra uomo e macchina possa funzionare è necessario l’impiego di strumenti dotati di intelligenza artificiale, affinché i due ambienti possano essere intimamente connessi tra loro.
Michael Porter, celebre economista americano, sosteneva che intelligenza artificiale e realtà aumentata sarebbero state destinate a diventare parte integrante della vita quotidiana di ciascuno di noi (sia in ambito privato che lavorativo) e, oggi, possiamo certamente sostenere che costui aveva perfettamente ragione.
Dhiraju Milherjee, il più influente fra gli imprenditori del settore della tecnologia, sosteneva, invece, che l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata sono due elementi fondamentali per il futuro prossimo.
Sia Michael Porter, che Dhiraju Milherjee avevano una visione del futuro piuttosto chiara, entrambi hanno compreso come l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata viaggiassero di pari passo e che, a differenza di alcuni, che vedevano nella tecnologia uno scenario apocalittico e fantascientifico, costoro hanno saputo cogliere l’essenza vera degli sviluppi tecnologici i quali sarebbero stati di grande aiuto per l’incremento della conoscenza umana.
Realtà aumentata e realtà virtuale: due rappresentazioni differenti
Spesso queste due realtà vengono confuse, se non paragonate o persino associate, presupponendo che un termine sia soltanto il sinonimo dell’altro, ma non è così.
Realtà aumentata e realtà virtuale sono due tecnologie piuttosto differenti.
La realtà aumentata sfrutta gli elementi già esistenti e presenti e attraverso l’interazione con l’ambiente in cui essi si trovano consente di ottenere una loro maggiore e specifica conoscenza.
La realtà virtuale, invece, attraverso la tecnologia digitale è in grado di ricreare da zero un ambiente artificiale, quindi, dà origine a elementi che non esistono nella realtà (ad esempio, la casa dei sogni o un ambiente fantastico).
La realtà virtuale, quindi, crea un ambiente totalmente digitale, a differenza della realtà aumentata che si basa su un mondo reale, già esistente, il nostro, completandolo e integrandolo con immagini virtuali aventi l’obiettivo di migliorare e aumentare le informazioni circa il mondo reale.
A differenza di quella virtuale, la realtà aumentata non può essere definita immersiva, non necessita di strumenti ulteriori come i visori, poiché per interagire con l’uomo sono sufficienti i dispositivi mobile dotati di videocamera, gps, bussola e accelerometro.
Ad esempio, se un utente utilizza il suo dispositivo per inquadrare un oggetto, con i software dedicati alla realtà aumentata, attraverso il suo smartphone potrà entrare a conoscenza di informazioni ulteriori rispetto a quanto costui sia in grado di vedere ad occhio nudo, come ad esempio la composizione dei materiali con cui è stato realizzato l’oggetto che sta visualizzando, oppure la nota emessa in uno specifico momento da uno strumento musicale, la tonalità del colore riflessa dalla luce e così via.
Attraverso i software sviluppati per la realtà aumentata è possibile, quindi, analizzare il flusso di dati catturati dal dispositivo ed entrare a conoscenza di informazioni, generalmente catalogate all’interno di un cloud, e avere in tal modo una visione a 360 gradi dell’oggetto in questione.
Le informazioni, ulteriori rispetto a quelle percepite dall’occhio umano, trasmesse sul dispositivo sono in parte reali e in parte digitali; quelle reali saranno utilizzate per potenziare la quantità dei dati forniti all’utente al momento dell’interrogazione.
Realtà virtuale
La realtà virtuale non deve essere confusa con la realtà aumentata, poiché alla loro base vi sono tecnologie piuttosto differenti.
La virtual reality, conosciuta anche come VR, viene sviluppata alla fine degli anni 60, negli Stati Uniti, con lo scopo di simulare situazioni reali attraverso il computer o interfacce realizzate per portare a termine tale progetto.
L’idea originale era, appunto, quella di ricreare, attraverso strumenti informatici, una realtà digitale che potesse rappresentate in tutti e per tutto una situazione realmente esistente.
Per far si che la realtà virtuale potesse essere vissuta sono stati progettati degli appositi strumenti e periferiche in grado di simulare i sensi umani.
Alla realtà virtuale viene quindi ricondotto anche lo studio, lo sviluppo e la progettazione di visori (dai semplici occhiali ai caschi integrali), guanti e auricolari in grado di traslare le sensazioni provate attraverso le mani, gli occhi e le orecchie umane in una realtà digitale esistente solamente all’interno di un dispositivo, rendendo la partecipazione dell’utente sempre più interattiva.
Con l’ausilio di tali strumenti possiamo parlare di realtà aumentata immersiva, dove l’individuo viene assorbito in una realtà parallela, persino totalmente differente a quella in cui lui effettivamente si trova.
Si pensi alle prime simulazioni, quelle in cui facevano rivivere agli utenti le epoche in cui erano presenti i dinosauri, ricreando una realtà parallela che al mondo d’oggi non è più possibile rivivere.
La realtà aumentata immersiva viene utilizzata soprattutto nell’ambito del gaming e dell’entertainment.
Mentre, quando non si fa uso di specifici dispositivi si parla di realtà virtuale non immersiva quando l’utente non indossa accessori VR ma impiega strumenti più comuni, come i joystick.
Visori realtà virtuale
La realtà virtuale è un settore di nicchia, ma chi ne entra in contatto non riesce più ad allontanarsene.
Al di là dell’ambito privato, poi, occorre considerare che tali dispositivi vengono impiegati anche in ambito industriale e sanitario.
Il mondo rivoluzionario offerto dalla realtà virtuale consente di sfruttare al meglio tutti i contenuti interattivi con strumenti sofisticati in grado di far vivere esperienze particolari e intense, persino fuori dal comune, soprattutto se parliamo di gaming.
Fra i dispositivi menzionati nei paragrafi precedenti vi sono gli Hololens 2 di Microsoft, dispositivo privo di cavi, che facilità la collaborazione e il lavoro. Questo visore può essere posizionato persino sopra agli occhiali e permette di visualizzare anche diversi ologrammi contemporaneamente i quali, potranno essere anche spostati e toccati con le mani. Ma non è tutto, con gli Hololens 2 è possibile inoltrare i comandi vocali persino all’interno di locali rumorosi, come gli ambienti industriali.
Mentre gli Oculus for Business progettati per un ambito professionale, sono caratterizzati dalla presenza di software pensati per garantire una maggiore sicurezza dalle minacce informatiche esterne, e sono indicati per migliorare la produttività aziendale.
I Glass Enterprise Edition 2 di Google, invece, sempre in ambito aziendale, sono pensati per migliorare la comunicazione in tempo reale, questo grazie ad un visore comodo e leggero capace di scambiare istruzioni, foto e video fra i collaboratori della medesima azienda, riducendo, in tal modo, i tempi per lo svolgimento di una data operazione.
Sono diverse le aziende che hanno optato per l’aggiornamento dei propri sistemi con software per la realtà virtuale aumentata, poiché con tecnologie di ultima generazione si riesce ad adottare con semplicità e in maniera più significativa un sistema che comporti un miglioramento della produttività aziendale.
La realtà virtuale, ad esempio, viene impiegata dalle case discografiche e dalle case di moda che desiderano ampliare la loro visione, in tal modo quello che viene realizzato nel mondo digitale verrebbe trasmesso al mondo reale, sotto forma di abiti, ambientazioni e rappresentazioni che nella realtà non si sarebbero potute rappresentare.
La realtà virtuale e quella aumentata diverranno strumenti imprescindibili della vita di ciascuno di noi.
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