Il termine, che nasce dall’unione dei termini “meta” (dentro) e “verso” (contrazione di universo), indica una piattaforma virtuale 3D, in cui il mondo reale e quello digitale si integrano utilizzando tecnologie come la realtà virtuale (VR) e la realtà aumentata (AR). L’obiettivo è quello di creare un mondo “altro” in cui le persone si muovono per mezzo del proprio avatar e compiono tutte le azioni che farebbero nel mondo reale, come fare una passeggiata, incontrare gli amici, fare acquisti nei negozi, assistere a un concerto: la concretizzazione di ciò che fino a qualche anno fa rientrava soltanto nel mondo della science fiction. Il romanzo cyberpunk “Snow Crash” di Peter Stephenson (1992) parla proprio di Metaverso, ovvero un mondo parallelo creato dal protagonista per estraniarsi dalla sua realtà, dura e alienante, al quale accede tramite degli occhiali speciali. Tuttavia il concetto è diventato più chiaro a tutti quando Mark Zuckerberg, il CEO di Facebook, ha deciso di investire in questo progetto, arrivando a persino a cambiare il nome della sua società, da Facebook a Meta. Questo tipo di esperienza non è però stata inventata da Zuckerberg, in quanto abbiamo già avuto esperienze simili con esempi provienienti dal gaming, come nei videogiochi The Sims, Second Life, Mindcraft e Fortnite. Quest’ultimo ha visto l’esibizione virtuale, ma assolutamente live, del rapper Travis Scott, che ha contato la partecipazione di 10 milioni di spettatori.
Al momento il Metaverso non è un unico ambiente perché è composto da una serie di realtà come Sandbox e Decentraland: esattamente come il mondo di internet è popolato di diversi siti, il Metaverso è costellato da più universi contemporaneamente.
In questi nuovi spazi sarà possibile acquistare sempre più prodotti e beni, anche nel settore immobiliare. Ma come funziona l’economia nel Metaverso? Un mondo tutto digitale non poteva che commercializzare le criptovalute, più precisamente sfruttando la blockchain di Ethereum, sulla quale si possono acquistare gli NFT (non-fungible token), ovvero risorse digitali che certificano l’unicità di ciò che si è comprato. Fin’ora abbiamo visto l’applicazione di NFT alle opere d’arte, ai videogiochi e a pochi altri prodotti, mentre col Metaverso si aggiunge l’opportunità di aggiudicarsi veri e propri appezzamenti di terra e case, partecipando ad aste organizzate o investendo direttamente. Le vendite si svolgono sulle piattaforme stesse oppure su siti esterni come Open Sea, che ha aggiunto questa funzionalità al suo catalogo di NFT.
Portiamo un esempio: per acquistare una casa su Decentraland, si dovrà utilizzare una criptovaluta apposita che viaggia sulla sidechain di Ethereum, il MANA, dall’elevata volatilità. Pagando con questa modalità si acquisterà un NFT che corrisponderà al bene che abbiamo acquistato, senza il pericolo che questo possa essere replicato o perso. Nel caso degli immobili, si avrà evidenza del proprio acquisto grazie a una mappa che indicherà l’appezzamento di terreno o la casa di cui si è diventati proprietari.
Comprare terreni nel Metaverso
La terra virtuale è certamente un elemento immateriale che tuttavia viene preso molto seriamente esattamente come quello reale: proprio come accade per quello fisico, il terreno viene suddiviso e venduto in lotti, con la criptovaluta legata ad esso. Attualmente le vendite sono concentrate sulle piattaforme denominate “Big four” e sono: Sandbox, Decentraland, Cryptovoxels e Somnium. La modalità impiegata per tenere alto il valore commmerciale dei terreni e degli immobili consiste nel mettere un limite al numero di lotti disponibili. Se fino a poco tempo fa un appezzamento su Decentraland veniva pagato una ventina di euro, oggi non è possibile fare investimenti al di sotto dei 12.000: un pezzo di terra è stato venduto per oltre 900.000 dollari su questa piattaforma, mentre Republic Realm, uno dei più grandi investitori del mondo sul Metaverso, ha speso ben 4,3 milioni di dollari su Sandbox: con i terreni acquistati, la società ha realizzato un centinaio si isole, le Fantasy Islands, con ville e impianti per gli sport acquatici per poi rivenderle con elevati profitti.
Allo stesso modo chi acquista terreni o immobili può metterli a reddito, ospitando eventi, organizzando feste, mettendo a disposizione gli spazi per artisti che realizzano opere d’arte digitali e così via. Come fare per acquistare un terreno o un immobile sul Metaverso?
Per prima cosa è necessario possedere un wallet di criptovalute che sia compatibile, come per esempio Metamask o Trust Wallet, e possedere criptovalute in quantità sufficiente per completare l’acquisto che può avvenire sulle piattaforme stesse o su applicazioni esterne.
Su una piattaforma come Decentraland, il terreno è suddiviso in LAND. Ogni LAND misura 16×16 metri e rappresenta un singolo NFT, mentre con l’acquisto di più LAND si crea un ESTATE.
La valuta accettata è il MANA o l’ETH (Ether) di Ethereum, mentre cambierà per altre piattaforme, come per esempio accade su Sandbox, dove la cripto usata è il SAND.
I token utili agli acquisti sono reperibili sui classici exchange di criptovalute, come Binance, oppure si possono scambiare sul marketplace direttamente, principalmente utilizzando Ethereum. Una volta acquistati i terreni, è possibile costruirci degli immobili e affittarli, venderli o aprire attività, come negozi virtuali. Un aspetto a cui è importante prestare attenzione è la quotazione dei token che, essendo molto volatili, possono guadagnare o perdere valore da un giorno all’altro. Ad essi viene comunque applicata la politica del “token burning” che consiste nel “bruciare” una certa quantità di monete, per frenare la spinta inflattiva e mantenerne il valore entro certi limiti.
Il potenziale del mercato immobiliare sul Metaverso è pressoché infinito, perché ogni giorno nascono nuove piattaforme, così come nuovi espansioni di terreno, e questo, secondo alcuni analisti, può rappresentare un pericolo, ovvero che tutto si trasformi in una gigantesca bolla che potrebbe esplodere da un momento all’altro.
Mercato immobiliare Metaverso
Quanto vale oggi il mercato immobiliare del Metaverso? Secondo un rapporto di MetaMatric Solutions che registra l’andamento delle vendite riservate a questo settore, il valore attuale si aggira intorno ai 500 milioni di dollari (dati del 2021) e potrebbe raddoppiare entro il termine dell’anno in corso che ha già visto un esordio promettente nel mese di gennaio, con un giro d’affari di 85 milioni di euro.
Indubbiamente Zuckerberg, con la sua Meta, ha dato una forte spinta a questo mondo, dal momento che la sua è una delle più grandi società high tech del pianeta, e ha dichiarato di voler creare un Metaverso tutto suo, impiegando la maggior parte degli investimenti in questo senso.
Gli analisti sono divisi sulle potenzialità del Metaverso, perché ritengono che si tratti di un mercato con elevate possibilità di speculazione e profitto, ma che comporti rischi altrettanto notevoli. Brandessence Market Research, una società di ricerca londinese molto accreditata, ha previsto una crescita del 31% entro cinque anni del Metaverso, soltanto per il comparto immobiliare.
Per comprendere la portata degli investimenti, è sufficiente riportare dei fatti: Andrew Kiguel, CEO di Tokens.com, ha organizzato un crowdfunding in cui ha raccolto 16 milioni di dollari da investire per l’acquisto di immobili nel Metaverso. Il suo obiettivo è quello di realizzare negozi di abbigliamento e di ospitare eventi, sempre nello stesso ambito. Tutto ciò però non avrebbe alcun senso se non fosse in qualche modo collegato al mondo reale ed ecco che, presto detto, ha stretto una partnership con due brand americani, concedendo loro le vetrine, affinché possano esporre i loro prodotti e raggiungere il target di pubblico che desiderano.
Gli stessi grandi marchi del luxury hanno aperto autonomamente degli spazi in cui realizzare occasioni di vendita e stiamo parlando di Nike, Gucci, Zara e molti altri.
Il successo e il futuro del Metaverso quindi, sarà determinato da quanto questo spazio potrà essere sfruttato per collegare la finanza reale a quella virtuale. Accadono infatti anche delle follie, come quella di un utente che ha speso 600.000 dollari per uno yacth sul quale non salirà mai. Tuttavia, per il momento, grazie all’impiego degli NFT, le criptovalute hanno trovato una possibilità di sbocco per essere impiegate negli investimenti, mentre fino a poco tempo fa non era semplice uscire dal perimetro del mondo digitale, salvo alcune eccezioni molto limitate. In ogni caso il Metaverso si sta dimostrando un successo della finanza decentralizzata, la quale sta prendendo piede, nonostante non sia molto ben vista dalle autorità di controllo e non a torto:
il mercato del Metaverso non gode di una regolamentazione univoca e ufficiale e questo comporta che gli investimenti siano molto più rischiosi che nel campo della finanza classica.
Gli analisti prevedono quindi che il Metaverso potrà svilupparsi in un’economia indipendente e strutturata, se riuscirà a fondersi naturalmente con le nostre vite, così com’è accaduto per internet, la posta elettronica e la messaggistica istantanea. Per quanto ci possa sembrare una realtà lontana, dovremmo ricordarci che la pensavamo allo stesso modo, alla nascita del World Wide Web.
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