Aperture Scacchi

Gli scacchi sono un gioco dove servono abilità, una buona memoria, un grande studio e una percentuale non indifferente di resistenza allo stress. Per chi si sta avvicinando a questo gioco oppure ritiene le scacchiere come la sua seconda cosa, può tornare utile studiare – nel primo caso – e ripassare, nel secondo, le aperture degli scacchi: vera e propria arte che può fare la differenza nelle partite. Infatti, conoscere un maggior numero di aperture ti rende uno scacchista più abile e duttile, dandoti la possibilità di giocare anche per più volte di fila variando sempre le tue tattiche, rendendoti imprevedibile.

Tutte queste aperture possono essere testate anche sui siti di scacchi online per fare pratica prima di andare a giocare fisicamente presso qualsiasi torneo o competizione ovvero se con queste tecniche vuoi fare scacchi online con amici per sorprenderli con le tue abilità! Bando alle ciance e prepara la tua scacchiera per queste aperture che sto per elencarti.

Perché è importante fare una buona apertura?

A prescindere che si giochi il bianco o il nero, l’importanza di una buona apertura risiede innanzitutto nella possibilità di portare avanti il proprio gioco in maniera ordinata, cercando il più possibile di riuscire nella nostra strategia nonostante gli ostacoli portati avanti dal nostro avversario. Una buona apertura negli scacchi serve a conquistare il centro della scacchiera e rendere più agevole il movimento dei nostri pezzi. Naturalmente, anche il nostro avversario avrà lo stesso obiettivo e per uscire vittoriosi è necessario bilanciarsi meglio. Trovare una sistemazione dei pezzi che garantisca la miglior mobilità, creando una struttura difensiva solida, ci permette di rispondere meglio alle offensive: in un certo senso, considerando la scacchiera un campo di battaglia, il centro è la collina da cui avere una visuale migliore.

Le regole di una buona apertura degli scacchi

Oltre all’occupazione del centro, è importante riuscire a sviluppare i pezzi leggeri, identificati nei cavalli e negli alfieri. In una buona apertura, infatti, è bene fare uscire dalle loro caselle solamente i cavalli e gli alfieri che, inoltre, garantiscono un perfetto controllo strategico su tutto il campo: regola d’oro quindi è collocare in buone posizioni questi pezzi, e solo allora ci si potrà dichiarare soddisfatti dell’apertura degli scacchi.

Per collocare al meglio questi pezzi, solitamente nella disciplina degli scacchi si parla di case naturali, ossia le caselle migliori e più utilizzate da ogni scacchista, sia principiante che esperto.

  • Cavallo solitamente si muove in F3, dove gli è possibile controllare sia e5 che d4, fungendo da difesa anche all’arrocco del bianco.
  • Alfiere va in c4 o in b5 per due motivi. Il primo è relativo al fatto che l’Alfiere fa leva sul punto debole del nero, la casa F7 che è difesa solo dal re. Inoltre controlla anche la casa d5.

Un altro movimento ottimo dell’alfiere è quello che lo sposta in e3 oppure g5: in questo caso inchioda il cavallo sulla regina degli scacchi in d8, mandando in confusione il nero.

In ogni caso, è importante non sviluppare mai i cavalli sul bordo della scacchiera perché in questo modo si emargina il pezzo e non si riesce a controllare il centro, tappando al contempo la strada agli alfieri. Inoltre, gli alfieri non vanno mai portate in e2 e d2 perchè da queste posizioni non riusciranno in nessuna maniera ad attaccare la difesa avversaria.

Migliori aperture degli scacchi

Difesa Siciliana:
Molti scacchisti prediligono questa particolare apertura quando giocano con il nero se il bianco apre con 1.e4. Una scelta molto comune per i giocatori aggressivi che vogliono portare avanti il loro gioco tenendo comunque una buona difesa arretrata. Storicamente, questa difesa affonda le sue radici nelle partite di Pietro Carrera, scacchista siciliano del 600. Dal 1870, entra di diritto nella pratica agonistica, riscuotendo molto successo anche nelle partite di scacchi più importanti.

La strategia è semplice: il nero muove per controllare la casa d4, bilanciando l’apertura in d5 del nero, il tutto tramite il movimento del pedone centrale che non potrà essere immediatamente attaccabile dall’avversario e potrà essere scambiabile con il pezzo avversario in colonna d. Pur avendo molti vantaggi, presenta anche alcuni difetti perché gli altri pezzi entrano in gioco in maniera lenta. La giocata della difesa siciliana continua poi in base alle scelte dell’avversario tramite gambetto flankk oppure sistema chiuso.

Partita Italiana:
Per rimanere in Italia, la partita italiana vede il bianco con l’intento di conquistare il centro e i pedoni alla ricerca dell’attacco sul lato del Re con una mossa di preparazione de Pedone in c2 o c3, con spinta centrale in d2 o d4, collocando l’alfiere in c4 per controllare o intervenire rapidamente in f7.

La partita Italiana il Bianco ha difficoltà a trovare un gioco d’attacco perché i pezzi sono posizionati in maniera aggressiva e per questo motivo non viene molto utilizzata in competizioni ufficiali, tuttavia diventa un buon modo per sorprendere l’avversario che potrebbe non aspettarsi una giocata di scacchi simile.

Gambetto di Re:
Questa apertura ha radici storiche che affondano addirittura nel periodo ottocentesco, durante l’era c.d. romantica. Nel gambetto di re, il bianco attacca immediatamente il Pe5 spingendo con il pedone in f2 o f4. Questo manda in confusione l’avversario perché lo costringere a difendere il punto centrale, rischiando di scoprire la colonna f e subendo un attacco sul lato di Re. Per questa apertura comunque esistono parecchi contro gambetti, come quello di Falkbeer dove il bianco che porta la strategia viene preso in contropiede.

Attacco Lewitzkij
Quest’apertura non è molto diffusa se non fra gli amatori del gioco degli scacchi. Lo scopo principale di questa mossa è sorprendere il Nero con una mossa provocatoria che lo porta ad avere difficoltà a sviluppare il cavallo in Cg8 perché l’avversario lo puoi impedonare facilmente. Tuttavia, il piano è rischioso perché pur portando avanti un’impedonatura si deve rinunciare ad ua coppia di alfieri, oltre ad altre controffensive. Storicamente infatti, è celebre la sconfitta di Anand contro Karpov nel campionato mondiale del 1998.

MANUALE DI SCACCHI

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